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Alcuni locatori di case vacanza hanno scritto questo Scicli
A Scicli potrete visitare le bellezze del tardo-barocco siciliano, patrimonio dell’UNESCO, scoprire i luoghi del Commissario Montalbano, avventurarvi in escursioni naturalistiche, senza rinunciare alle specialità dell’eno-gastronomia locale.
Se invece pensate ad una vacanza al mare con la famiglia, con i vostri figli, con i vostri amici, 5-10 minuti d’auto e ...
mostrare di più raggiungete le spiagge sabbiose di Sampieri, Pozzallo, Donnalucata.
Di sera, al ritorno dal mare o da una piacevole escursione, a vostra disposizione tipici e raffinati ristorantini, pizzerie, enoteche e dolcerie, luoghi di musica e teatro, gallerie d’arte, cinema, musei e le suggestive viuzze e chiese tutte illuminate.
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Di sera, al ritorno dal mare o da una piacevole escursione, a vostra disposizione tipici e raffinati ristorantini, pizzerie, enoteche e dolcerie, luoghi di musica e teatro, gallerie d’arte, cinema, musei e le suggestive viuzze e chiese tutte illuminate.
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fonte: Parisi Assenza
Scicli è uno dei 12 comuni della provincia di Ragusa.
Un po' di storia
Si estende su una larga pianura incastonata all’interno di tre strette vallate strette dette Cave (quella del torrente Modica-Scicli, di Santa Maria La Nova e di San Bartolomeo), originate da fratture tettoniche di epoca remotissima e ...
mostrare di più divenute letto di corsi d’acqua torrentizi.
Le sue origini sono molto antiche e risalgono, con ogni probabilità, al periodo siculo, quindi oltre tremila anni fa. Il nome Scicli si pensa che derivi da Šiclis, uno degli appellativi utilizzati per indicare i Siculi, i famosi popoli del mare che gli egiziani chiamavano Sheklesh. La presenza umana nel territorio di Scicli risale addirittura al periodo neolitico, come dimostrano i ritrovamenti della Grotta Maggiore situata vicino all’Ospedale Busacca, datati fra l’età del rame e l’età del bronzo antico (III-II millennio a.C. – XVIII-XV secolo a.C).
La caratteristica conformazione del territorio con la presenza di cave e grotte carsiche, ha favorito la nascita di numerosi insediamenti rupestri. Oltre a quello preistorico di Grotta Maggiore, ricordiamo anche l’insediamento tardo bizantino del VII secolo d.C. sito in località Castelluccio, e l’insediamento rupestre bizantino (VIII secolo d.C.) e medievale (X-XI secolo d.C.) in località Chiafura, visibile sino ai nostri giorni.... specialmente dalla terrazza di casa nostra/vostra.
Ritrovamenti archeologici, in particolare i resti di un abitato greco presso la foce dell'Irminio, testimoniano la presenza, o comunque dei contatti di primaria importanza con i greci. Così come Comiso e Ispica, Scicli vanta la propria discendenza dalla città greca-siracusana Casmene, fondata nel VII secolo a.C. Per motivi topografici l'ipotesi che Scicli possa discendere da Casmene è da considerare comunque non realistica.
Oltre ai resti greci, sono state trovate tracce che testimoniano la presenza dei cartaginesi, presenti nell’isola fino alla conquista romana, avvenuta nel III secolo a.C. Sotto il dominio romano Scicli divenne città "decumana", ovvero città sottoposta al tributo della "decima" consistente nel pagamento di un decimo del raccolto.
Dopo la caduta dell’impero romano Scicli passò ai bizantini e subì, come altre città dell’Isola, le incursioni dei Barbari.
La città antica sorgeva sul colle di San Matteo, dove ancora oggi si trovano i resti di un Castello che rendeva l'antico abitato difficile da espugnare. Una struttura fortificata doveva comunque esistere già nel periodo bizantino come si evince da fonti arabe:“ l'anno duecentocinquanta (864-65)… I Musulmani, assediata Scicli, la presero”.
L'assedio da parte degli arabi fa presupporre la presenza di un sistema di difesa fortificato a salvaguardia dell'abitato. Verso la metà del XIV secolo esistevano due Castelli: il Castellaccio “castrum magnum” ed il Castello dei tre Cantoni “castrum parvum” ambedue in contrada Castellaccio.
Sotto il dominio Arabo, Scicli conobbe un periodo di notevole sviluppo agricolo e commerciale.
Si fa risalire all’anno 1091 la liberazione definitiva di Scicli dal dominio saraceno per opera di Ruggero d’Altavilla ed il passaggio al dominio normanno. A questa battaglia, avvenuta nella Piana dei Milici è legata la leggenda della Madonna delle Milizie. Si narra che la battaglia finale, avvenuta nel marzo 1091, fu vinta dai Cristiani per l'intercessione della Vergine Maria scesa su un bianco cavallo a difesa di Scicli. Nella località dell’avvenimento venne costruita la chiesetta della Madonna dei Milici.
La battaglia è ricordata ogni anno con la Festa delle Milizie, una delle principali attrazioni folcloristiche di Scicli.
I Normanni (1090-1195) introdussero il sistema feudale già diffuso altrove, e Scicli ed altre città vicine, furono considerate cittá demaniali. Nel 1093 Scicli viene ricordata come dipendente dalla diocesi di Siracusa.
Ai Normanni successero gli Hohenstaufen (Enrico VI del Sacro Romano Impero si impossessò del trono di Sicilia nel 1194). Nel 1255 durante la lotta dei Papi contro la casa Sveva, Papa Alessandro VI concesse alcuni territori tra cui Scicli, Modica e Palazzolo, a titolo di Feudo, a Ruggiero Fimeta “Rogerio Finente de Leontino” che si era ribellato agli Svevi. Ruggiero non arrivò mai a prendere il possesso della città perché fu sconfitto.
Anche sotto gli Hohenstaufen, Scicli conservó il privilegio di cittá demaniale. La sua storia segue quella della Sicilia, per cui con la caduta dei Hohenstaufen avvenuta nel 1266, passò sotto la dominazione Angioina, mal tollerata, a causa della politica di Carlo I d'Angiò che, diversamente dai suoi precedessori normanni e svevi, considerava il Regno di Sicilia territorio di conquista e di vantaggi economici e finanziari. La politica di Carlo D’Angiò fu causa di un’insurrezione in tutta la Sicilia, nota come i Vespri Siciliani. Il 5 aprile 1282 Scicli, insieme a Modica e Ragusa insorge contro le guarnigioni francesi del luogo cacciandole e ponendosi sotto la protezione di Pietro III d'Aragona.
Fu sotto la dominazione aragonese che si formò la contea di Modica, e Scicli ne venne a far parte, seguendone le sorti sotto i Mosca (1283- 1296), i Chiaramonte (1296-1392), i Cabrera (1392-1477) e gli Enriquez-Cabrera (1477-1742). Dal 1535 al 1754 Scicli fu anche capoluogo di Sede d’Armi (circoscrizioni militari che erano dieci in tutta la Sicilia) e nel 1860, con un plebiscito, proclamò la sua annessione al Piemonte.
Scicli, con un passaggio graduale dal colle al piano, assunse la sua forma topografica tra il XIV ed il XVI secolo. La popolazione era aumentata notevolmente ma la peste del 1626 la ridusse drasticamente di quasi due terzi portandola da 11000 a 4000 abitanti circa. Dopo la peste, anche grazie ad agevolazioni economiche a favore di chi decideva di risiedere in città, si ebbe un nuovo sviluppo demografico, ma il tremendo terremoto del 1693 causò 3000 morti e la distruzione di gran parte della città. Da quelle macerie, Scicli rinacque in chiave barocca, e oggi è caratterizzata da numerosi edifici settecenteschi.
Scicli e le sue faste principali
Festa delle Milizie
I festeggiamenti, che hanno inizio ogni anno, a fine maggio, durano una settimana. Il momento più significativo della festa è la rappresentazione teatrale, il sabato, di una "moresca" a ricordo di una battaglia avvenuta nel 1091 per la liberazione della Sicilia dal dominio saraceno; nella rappresentazione, che si tiene ogni anno da tempo immemorabile, si fronteggiano i Turchi (i Saraceni) capeggiati dall'Emiro Belcane e i Cristiani (i Normanni) guidati dal Gran Conte Ruggero d'Altavilla. Nella rappresentazione, vengono ricreati gli ambienti suggestivi della lotta e attori popolari con abiti d’epoca e armi, recitano sulle strade ripercorrendo i momenti più importanti della battaglia, che si conclude con l'intervento miracoloso della Vergine Maria (detta "delle Milizie" o "dei Milici"), che, scesa dal Cielo in groppa ad un Bianco Cavallo, libera la città dall'assedio straniero. La tradizione vuole che Maria Santissima delle Milizie rappresenti l'Addolorata, molto venerata dagli sciclitani, cui sono anche dedicate due processioni e due culti (nella Chiesa di Santa Maria La Nova e nella chiesa di San Bartolomeo).
Il Gioia
Al culmine della Settimana Santa, il giorno di Pasqua viene festeggiata la Resurrezione di Cristo, detto l'Uomo Vivo, al grido di "Gioia", da cui per antonomasia il Gioia (con l'articolo al maschile). La statua lignea del Cristo, opera settecentesca attribuita a Civiletti e custodita nella Chiesa di Santa Maria La Nova, viene portata in processione per le vie della città e fatta ondeggiare e ballare in segno di gioia per tutto il giorno sino a tarda ora. Di recente il cantautore Vinicio Capossela ha dedicato una delle sue canzoni a questa caratteristica festa.
La Cavalcata di San Giuseppe
il sabato precedente il 19 marzo (o quello successivo) dalla Chiesa di San Giuseppe parte una processione di cavalli e cavalieri per le vie della città di Scicli. Figuranti che rappresentano San Giuseppe e la Vergine Maria guidano il corteo che passa nei vari quartieri in cui vengono allestiti dei falò, dei fuochi detti Pagghiari, dove i cavalieri e la gente che segue la cavalcata accende dei fasci di stoppie dette ciaccàre. I cavalli sono bardati con manti di violaciocche, dette bàlicu, e gigli selvatici (spatulidda) composti a modo (nelle settimane precedenti) per rappresentare scene religiose o simboli della città (leone rampante, stemma, San Giuseppe, Gesù, la croce...). Campanacci, sonagli, testiere, ed altri ornamenti completano le bardature. Il 19 marzo la stessa processione si fonde a quella religiosa di San Giuseppe. La rappresentazione vuole ricordare la fuga in Egitto di Giuseppe e Maria, dopo l'editto di Erode. La sera del sabato della Cavalcata nel sagrato della chiesa di San Giuseppe si svolge una Cena per raccogliere offerte per la parrocchia e i poveri, e i cavalli e cavalieri della Cavalcata presenziano alla Cena, alla fine della quale verranno premiati i migliori manti infiorati.
Sagra della seppia si svolge a Donnalucata nel fine settimana che precede il 19 marzo in occasione dei festeggiamenti di San Giuseppe. Lungo la via Pirandello sono allestiti gli stands che propongono specialità a base di seppie pescate al largo di Donnalucata e cucinate secondo la tradizione locale.
Al termine della sfilata, chiamata "la Cavalcata" si celebra il concorso con la premiazione per la bardatura migliore.
Marzo Mese Della Cultura:
da qualche anno a questa parte è stato istituito il Marzo A Scicli, Mese Della Cultura, che prevede un cartello fitto di eventi che variano dall'arte con mostre, estemporanee di pittura, al cinema con cineforum organizzati dalle associazioni culturali, al folklore con le feste di primavera (La cavalcata di San Giuseppe di Scicli e Donnalucata), e vari altri appuntamenti di tipo culturale.
Sagra del Pomodoro o festa del grappolino a Sampieri:
festa del pomodoro a gra
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Un po' di storia
Si estende su una larga pianura incastonata all’interno di tre strette vallate strette dette Cave (quella del torrente Modica-Scicli, di Santa Maria La Nova e di San Bartolomeo), originate da fratture tettoniche di epoca remotissima e ...
mostrare di più divenute letto di corsi d’acqua torrentizi.
Le sue origini sono molto antiche e risalgono, con ogni probabilità, al periodo siculo, quindi oltre tremila anni fa. Il nome Scicli si pensa che derivi da Šiclis, uno degli appellativi utilizzati per indicare i Siculi, i famosi popoli del mare che gli egiziani chiamavano Sheklesh. La presenza umana nel territorio di Scicli risale addirittura al periodo neolitico, come dimostrano i ritrovamenti della Grotta Maggiore situata vicino all’Ospedale Busacca, datati fra l’età del rame e l’età del bronzo antico (III-II millennio a.C. – XVIII-XV secolo a.C).
La caratteristica conformazione del territorio con la presenza di cave e grotte carsiche, ha favorito la nascita di numerosi insediamenti rupestri. Oltre a quello preistorico di Grotta Maggiore, ricordiamo anche l’insediamento tardo bizantino del VII secolo d.C. sito in località Castelluccio, e l’insediamento rupestre bizantino (VIII secolo d.C.) e medievale (X-XI secolo d.C.) in località Chiafura, visibile sino ai nostri giorni.... specialmente dalla terrazza di casa nostra/vostra.
Ritrovamenti archeologici, in particolare i resti di un abitato greco presso la foce dell'Irminio, testimoniano la presenza, o comunque dei contatti di primaria importanza con i greci. Così come Comiso e Ispica, Scicli vanta la propria discendenza dalla città greca-siracusana Casmene, fondata nel VII secolo a.C. Per motivi topografici l'ipotesi che Scicli possa discendere da Casmene è da considerare comunque non realistica.
Oltre ai resti greci, sono state trovate tracce che testimoniano la presenza dei cartaginesi, presenti nell’isola fino alla conquista romana, avvenuta nel III secolo a.C. Sotto il dominio romano Scicli divenne città "decumana", ovvero città sottoposta al tributo della "decima" consistente nel pagamento di un decimo del raccolto.
Dopo la caduta dell’impero romano Scicli passò ai bizantini e subì, come altre città dell’Isola, le incursioni dei Barbari.
La città antica sorgeva sul colle di San Matteo, dove ancora oggi si trovano i resti di un Castello che rendeva l'antico abitato difficile da espugnare. Una struttura fortificata doveva comunque esistere già nel periodo bizantino come si evince da fonti arabe:“ l'anno duecentocinquanta (864-65)… I Musulmani, assediata Scicli, la presero”.
L'assedio da parte degli arabi fa presupporre la presenza di un sistema di difesa fortificato a salvaguardia dell'abitato. Verso la metà del XIV secolo esistevano due Castelli: il Castellaccio “castrum magnum” ed il Castello dei tre Cantoni “castrum parvum” ambedue in contrada Castellaccio.
Sotto il dominio Arabo, Scicli conobbe un periodo di notevole sviluppo agricolo e commerciale.
Si fa risalire all’anno 1091 la liberazione definitiva di Scicli dal dominio saraceno per opera di Ruggero d’Altavilla ed il passaggio al dominio normanno. A questa battaglia, avvenuta nella Piana dei Milici è legata la leggenda della Madonna delle Milizie. Si narra che la battaglia finale, avvenuta nel marzo 1091, fu vinta dai Cristiani per l'intercessione della Vergine Maria scesa su un bianco cavallo a difesa di Scicli. Nella località dell’avvenimento venne costruita la chiesetta della Madonna dei Milici.
La battaglia è ricordata ogni anno con la Festa delle Milizie, una delle principali attrazioni folcloristiche di Scicli.
I Normanni (1090-1195) introdussero il sistema feudale già diffuso altrove, e Scicli ed altre città vicine, furono considerate cittá demaniali. Nel 1093 Scicli viene ricordata come dipendente dalla diocesi di Siracusa.
Ai Normanni successero gli Hohenstaufen (Enrico VI del Sacro Romano Impero si impossessò del trono di Sicilia nel 1194). Nel 1255 durante la lotta dei Papi contro la casa Sveva, Papa Alessandro VI concesse alcuni territori tra cui Scicli, Modica e Palazzolo, a titolo di Feudo, a Ruggiero Fimeta “Rogerio Finente de Leontino” che si era ribellato agli Svevi. Ruggiero non arrivò mai a prendere il possesso della città perché fu sconfitto.
Anche sotto gli Hohenstaufen, Scicli conservó il privilegio di cittá demaniale. La sua storia segue quella della Sicilia, per cui con la caduta dei Hohenstaufen avvenuta nel 1266, passò sotto la dominazione Angioina, mal tollerata, a causa della politica di Carlo I d'Angiò che, diversamente dai suoi precedessori normanni e svevi, considerava il Regno di Sicilia territorio di conquista e di vantaggi economici e finanziari. La politica di Carlo D’Angiò fu causa di un’insurrezione in tutta la Sicilia, nota come i Vespri Siciliani. Il 5 aprile 1282 Scicli, insieme a Modica e Ragusa insorge contro le guarnigioni francesi del luogo cacciandole e ponendosi sotto la protezione di Pietro III d'Aragona.
Fu sotto la dominazione aragonese che si formò la contea di Modica, e Scicli ne venne a far parte, seguendone le sorti sotto i Mosca (1283- 1296), i Chiaramonte (1296-1392), i Cabrera (1392-1477) e gli Enriquez-Cabrera (1477-1742). Dal 1535 al 1754 Scicli fu anche capoluogo di Sede d’Armi (circoscrizioni militari che erano dieci in tutta la Sicilia) e nel 1860, con un plebiscito, proclamò la sua annessione al Piemonte.
Scicli, con un passaggio graduale dal colle al piano, assunse la sua forma topografica tra il XIV ed il XVI secolo. La popolazione era aumentata notevolmente ma la peste del 1626 la ridusse drasticamente di quasi due terzi portandola da 11000 a 4000 abitanti circa. Dopo la peste, anche grazie ad agevolazioni economiche a favore di chi decideva di risiedere in città, si ebbe un nuovo sviluppo demografico, ma il tremendo terremoto del 1693 causò 3000 morti e la distruzione di gran parte della città. Da quelle macerie, Scicli rinacque in chiave barocca, e oggi è caratterizzata da numerosi edifici settecenteschi.
Scicli e le sue faste principali
Festa delle Milizie
I festeggiamenti, che hanno inizio ogni anno, a fine maggio, durano una settimana. Il momento più significativo della festa è la rappresentazione teatrale, il sabato, di una "moresca" a ricordo di una battaglia avvenuta nel 1091 per la liberazione della Sicilia dal dominio saraceno; nella rappresentazione, che si tiene ogni anno da tempo immemorabile, si fronteggiano i Turchi (i Saraceni) capeggiati dall'Emiro Belcane e i Cristiani (i Normanni) guidati dal Gran Conte Ruggero d'Altavilla. Nella rappresentazione, vengono ricreati gli ambienti suggestivi della lotta e attori popolari con abiti d’epoca e armi, recitano sulle strade ripercorrendo i momenti più importanti della battaglia, che si conclude con l'intervento miracoloso della Vergine Maria (detta "delle Milizie" o "dei Milici"), che, scesa dal Cielo in groppa ad un Bianco Cavallo, libera la città dall'assedio straniero. La tradizione vuole che Maria Santissima delle Milizie rappresenti l'Addolorata, molto venerata dagli sciclitani, cui sono anche dedicate due processioni e due culti (nella Chiesa di Santa Maria La Nova e nella chiesa di San Bartolomeo).
Il Gioia
Al culmine della Settimana Santa, il giorno di Pasqua viene festeggiata la Resurrezione di Cristo, detto l'Uomo Vivo, al grido di "Gioia", da cui per antonomasia il Gioia (con l'articolo al maschile). La statua lignea del Cristo, opera settecentesca attribuita a Civiletti e custodita nella Chiesa di Santa Maria La Nova, viene portata in processione per le vie della città e fatta ondeggiare e ballare in segno di gioia per tutto il giorno sino a tarda ora. Di recente il cantautore Vinicio Capossela ha dedicato una delle sue canzoni a questa caratteristica festa.
La Cavalcata di San Giuseppe
il sabato precedente il 19 marzo (o quello successivo) dalla Chiesa di San Giuseppe parte una processione di cavalli e cavalieri per le vie della città di Scicli. Figuranti che rappresentano San Giuseppe e la Vergine Maria guidano il corteo che passa nei vari quartieri in cui vengono allestiti dei falò, dei fuochi detti Pagghiari, dove i cavalieri e la gente che segue la cavalcata accende dei fasci di stoppie dette ciaccàre. I cavalli sono bardati con manti di violaciocche, dette bàlicu, e gigli selvatici (spatulidda) composti a modo (nelle settimane precedenti) per rappresentare scene religiose o simboli della città (leone rampante, stemma, San Giuseppe, Gesù, la croce...). Campanacci, sonagli, testiere, ed altri ornamenti completano le bardature. Il 19 marzo la stessa processione si fonde a quella religiosa di San Giuseppe. La rappresentazione vuole ricordare la fuga in Egitto di Giuseppe e Maria, dopo l'editto di Erode. La sera del sabato della Cavalcata nel sagrato della chiesa di San Giuseppe si svolge una Cena per raccogliere offerte per la parrocchia e i poveri, e i cavalli e cavalieri della Cavalcata presenziano alla Cena, alla fine della quale verranno premiati i migliori manti infiorati.
Sagra della seppia si svolge a Donnalucata nel fine settimana che precede il 19 marzo in occasione dei festeggiamenti di San Giuseppe. Lungo la via Pirandello sono allestiti gli stands che propongono specialità a base di seppie pescate al largo di Donnalucata e cucinate secondo la tradizione locale.
Al termine della sfilata, chiamata "la Cavalcata" si celebra il concorso con la premiazione per la bardatura migliore.
Marzo Mese Della Cultura:
da qualche anno a questa parte è stato istituito il Marzo A Scicli, Mese Della Cultura, che prevede un cartello fitto di eventi che variano dall'arte con mostre, estemporanee di pittura, al cinema con cineforum organizzati dalle associazioni culturali, al folklore con le feste di primavera (La cavalcata di San Giuseppe di Scicli e Donnalucata), e vari altri appuntamenti di tipo culturale.
Sagra del Pomodoro o festa del grappolino a Sampieri:
festa del pomodoro a gra
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fonte: Schirò
Salendo per i monti Iblei è possibile visitare la massima espressione del Barocco Siciliano nonché siti UNESCO con le città di: Ragusa, Ragusa Ibla e Modica quest’ ultima anche per gustare il tipico cioccolato.
Da Scicli, percorrendo circa 30 km, è possibile raggiungere: Punta Secca , località resa nota dalla ...
mostrare di più fiction Montalbano; il Castello Medievale di Donnafugata; Il Museo Archeologico di Kamarina con i reperti dell'antica colonia Greca; Il Donnafugata Golf .
Scicli dista circa19 km dal porto di Pozzallo da dove è possibile raggiunge l'Isola dei Cavalieri di Malta in appena 1h, 15min di navigazione.
Il territorio offre numerose riserve naturali come la “Riserva Naturale Speciale Biologica Macchia Foresta fiume Irminio”, Cava d’ Ispica, Fiume Tellesimo, Isola dei Porri.
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Da Scicli, percorrendo circa 30 km, è possibile raggiungere: Punta Secca , località resa nota dalla ...
mostrare di più fiction Montalbano; il Castello Medievale di Donnafugata; Il Museo Archeologico di Kamarina con i reperti dell'antica colonia Greca; Il Donnafugata Golf .
Scicli dista circa19 km dal porto di Pozzallo da dove è possibile raggiunge l'Isola dei Cavalieri di Malta in appena 1h, 15min di navigazione.
Il territorio offre numerose riserve naturali come la “Riserva Naturale Speciale Biologica Macchia Foresta fiume Irminio”, Cava d’ Ispica, Fiume Tellesimo, Isola dei Porri.
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fonte: De Rosa
Scicli (RG), Città dei tre Valloni, Patrimonio Unesco. La località è famosa per: la Cavalcata di San Giuseppe, la festa del Cristo Risorto ("l'Uomo Vivo", " U Gioia"), la Festa Delle Milizie (rievocazione del fatto d'armi tra Ruggero D'Altavilla e Belcane capo dei turchi invasori ), Il commissariato dello sceneggiato
...
mostrare di più di Montalbano e infine per i circa 20 km di litorale (da Plaia Grande a Sampieri) dall'acqua bassa, la fine sabbia dorata, gli scogli e i muri a secco di recinzione, simili a merletti .
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mostrare di più di Montalbano e infine per i circa 20 km di litorale (da Plaia Grande a Sampieri) dall'acqua bassa, la fine sabbia dorata, gli scogli e i muri a secco di recinzione, simili a merletti .
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fonte: Asta
Scicli, gioiello barocco del sud est della Sicilia, è stata riconosciuta patrimonio mondiale dall’Unesco nel 2002.
A pochi kilometri dalle spiagge di Donnalucata e Marina di Ragusa, si trova a breve distanza da Modica e Ragusa Ibla , perle barocche del Val di Noto.
Offre un elegante centro storico ricco ...
mostrare di più di monumenti, chiese e palazzi nobiliare settecenteschi ed è sede di numerosi eventi culturali, enogastronomici e mostre artistiche.
Il pittoresco quartiere di Santa Maria la Nova è il cuore delle tradizionali festività religiose di Scicli, tra cui la folcloristica processione del “Gioia” (la domenica di Pasqua), la festa della Madonna delle Milizie (ultima domenica di maggio) e la festa di San Giuseppe (il 19 marzo).
La sua posizione permette di raggiungere facilmente tutti i centri turistici della provincia di Ragusa, un territorio dove si fondono mare, sole, cultura e una pregiata tradizione enogastronomica.
Area geografica di riferimento
Siamo situati nella Sicilia sud-orientale, nel cuore “barocco” del Val di Noto, Patrimonio Unesco.
Grazie alla posizione strategica di Scicli, si possono visitare tutti i siti turistici del territorio.
E’ possibile arrivare facilmente a Ragusa Ibla (26 Km), a Modica (11 km), a Noto (48 km) e in tutti i luoghi del “Commissario Montalbano” (celebre protagonista della serie televisiva tratta dai romanzi di Andrea Camilleri).
E’ possibile, inoltre, fare delle escursioni giornaliere sul Monte Etna (150 km), alla Valle dei Templi e alla Scala dei Turchi ad Agrigento (144 km). Si possono raggiungere con facilità anche Siracusa (80 km) e Taormina (180 Km), celebri per i loro reperti archeologici e i teatri greci. A breve distanza si trova il porto di Pozzallo (23 km), con collegamenti per l'isola di Malta.
Scicli si trova, inoltre, a 30 km dai campi da golf del Donnafugata Golf Resort Spa.
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A pochi kilometri dalle spiagge di Donnalucata e Marina di Ragusa, si trova a breve distanza da Modica e Ragusa Ibla , perle barocche del Val di Noto.
Offre un elegante centro storico ricco ...
mostrare di più di monumenti, chiese e palazzi nobiliare settecenteschi ed è sede di numerosi eventi culturali, enogastronomici e mostre artistiche.
Il pittoresco quartiere di Santa Maria la Nova è il cuore delle tradizionali festività religiose di Scicli, tra cui la folcloristica processione del “Gioia” (la domenica di Pasqua), la festa della Madonna delle Milizie (ultima domenica di maggio) e la festa di San Giuseppe (il 19 marzo).
La sua posizione permette di raggiungere facilmente tutti i centri turistici della provincia di Ragusa, un territorio dove si fondono mare, sole, cultura e una pregiata tradizione enogastronomica.
Area geografica di riferimento
Siamo situati nella Sicilia sud-orientale, nel cuore “barocco” del Val di Noto, Patrimonio Unesco.
Grazie alla posizione strategica di Scicli, si possono visitare tutti i siti turistici del territorio.
E’ possibile arrivare facilmente a Ragusa Ibla (26 Km), a Modica (11 km), a Noto (48 km) e in tutti i luoghi del “Commissario Montalbano” (celebre protagonista della serie televisiva tratta dai romanzi di Andrea Camilleri).
E’ possibile, inoltre, fare delle escursioni giornaliere sul Monte Etna (150 km), alla Valle dei Templi e alla Scala dei Turchi ad Agrigento (144 km). Si possono raggiungere con facilità anche Siracusa (80 km) e Taormina (180 Km), celebri per i loro reperti archeologici e i teatri greci. A breve distanza si trova il porto di Pozzallo (23 km), con collegamenti per l'isola di Malta.
Scicli si trova, inoltre, a 30 km dai campi da golf del Donnafugata Golf Resort Spa.
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fonte: Case Vacanze Pomelia di Giuseppe Ottaviano
La città di Scicli, a 5 Km dal mare custodisce oggi un patrimonio artistico di enorme valore, caratterizzato dalla mescolanza di elementi stilistici diversi che vanno dal Classicismo al Tardo-Barocco, dal Rococò all’Eclettismo. Il motivo per cui Scicli è stata inserita nella lista come patrimonio dell’Unesco è da ricercare sicuramente
...
mostrare di più nella meraviglia e nello stupore che la via F. Mormino Penna suscita in chi la percorre incontrando Palazzo Municipale e le bellissime residenze Patrizie.
Scicli ha ospitato la fortunata fiction televisiva del Commissario Montalbano personaggio reso famoso dallo scrittore Camilleri con il Palazzo Comunale(Commissariato di Vigata), Palazzo Iacono (Questura di Montelusa), la Fornace del Pisciotto a Sampieri (la Mannara) ed infine il lungomare di Donnalucata.
Altri monumenti di notevole spicco sono la Chiesa di S.Giovanni Evangelista gioiello dell’arte Barocca Siciliana, la Chiesa di S. Bartolomeo, il Palazzo Fava, la Chiesa del Carmine, il Palazzo Beneventano e la Chiesa di S. Maria La Nova.
La città di Scicli, di recente inserita nell'Heritage List (patrimonio mondiale) dell'Unesco, è situata nella parte sud orientale della Sicilia, in Provincia di Ragusa.
Dista 28 km da Ragusa, capoluogo della provincia iblea.
Le sue coordinate geografiche sono: 36° 44'N e 14° 42'E. L'altitudine è di 105 metri s.l.m. La superficie del comprensorio comunale è di 137.54 kmq.
Il territorio confina con i comuni di Ragusa e Modica e si estende per circa 20 km sulla fascia costiera, dalla foce dell'Irminio sino alla contrada di Pisciotto.
Scicli dista circa 5 km dal litorale del mare.
Del suo territorio fanno parte le borgate di Donnalucata, Playa Grande, Cava d'Aliga (con Bruca), Arizza e Sampieri (con Pisciotto), tutte sul litorale a ridosso del Canale di Sicilia, difronte all'isola di Malta.
Il suo principale sobborgo (ex Villaggio Aldisio) prende il nome di Jungi.
I suoi abitanti (sciclitani) sono oltre 26000 (stima 2005).
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mostrare di più nella meraviglia e nello stupore che la via F. Mormino Penna suscita in chi la percorre incontrando Palazzo Municipale e le bellissime residenze Patrizie.
Scicli ha ospitato la fortunata fiction televisiva del Commissario Montalbano personaggio reso famoso dallo scrittore Camilleri con il Palazzo Comunale(Commissariato di Vigata), Palazzo Iacono (Questura di Montelusa), la Fornace del Pisciotto a Sampieri (la Mannara) ed infine il lungomare di Donnalucata.
Altri monumenti di notevole spicco sono la Chiesa di S.Giovanni Evangelista gioiello dell’arte Barocca Siciliana, la Chiesa di S. Bartolomeo, il Palazzo Fava, la Chiesa del Carmine, il Palazzo Beneventano e la Chiesa di S. Maria La Nova.
La città di Scicli, di recente inserita nell'Heritage List (patrimonio mondiale) dell'Unesco, è situata nella parte sud orientale della Sicilia, in Provincia di Ragusa.
Dista 28 km da Ragusa, capoluogo della provincia iblea.
Le sue coordinate geografiche sono: 36° 44'N e 14° 42'E. L'altitudine è di 105 metri s.l.m. La superficie del comprensorio comunale è di 137.54 kmq.
Il territorio confina con i comuni di Ragusa e Modica e si estende per circa 20 km sulla fascia costiera, dalla foce dell'Irminio sino alla contrada di Pisciotto.
Scicli dista circa 5 km dal litorale del mare.
Del suo territorio fanno parte le borgate di Donnalucata, Playa Grande, Cava d'Aliga (con Bruca), Arizza e Sampieri (con Pisciotto), tutte sul litorale a ridosso del Canale di Sicilia, difronte all'isola di Malta.
Il suo principale sobborgo (ex Villaggio Aldisio) prende il nome di Jungi.
I suoi abitanti (sciclitani) sono oltre 26000 (stima 2005).
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fonte: Blundetto
Scicli e Dintorni
Scicli (24 km da Ragusa; 26.000 abitanti; 106 metri s.l.m.), è una elegante cittadina situata in una ampia vallata fra delle colline rocciose, alla confluenza di tre valloni: quello di S. Bartolomeo, quello di S. Maria La Nova e la fiumara di Modica.
La veste settecentesca che ...
mostrare di più caratterizza la città, è conseguenza dell'infausto terremoto del 1693, che sconvolse gran parte della Sicilia. I principi barocchi applicati nella ricostruzione e fondati sulla ricerca di spazi e di effetti illusionistici, ottenuti con la sapiente disposizione degli edifici, delle chiese e della pianta urbana, hanno creato quel piccolo gioiello barocco che è Scicli oggi.
La visita della città può iniziare dall’ampia e scenografica “Piazza Italia”, circondata da bellissimi palazzi settecenteschi e dominata dalla imponente rupe calcarea sulla quale sorge l’antica chiesa di San Matteo. Su un lato della piazza si staglia la settecentesca chiesa Matrice, dedicata a S. Ignazio. La bella facciata barocca è ricca di statue e di sculture che ne fanno un vero gioiello d’ arte. Passiamo poi alla chiesa di S. Bartolomeo del xv secolo, il cui interno ci permette di ammirare un presepe ligneo del 1573 ma rinnovato in epoca successiva. È l’unico tempio che fu risparmiato dal tremendo sisma del 1693.
Palazzo Beneventano risulta essere uno dei monumenti barocchi più significativi dell'intero ragusano.
Da ricordare sono anche il Complesso monastico dei Carmelitani, risalente al 1386, e la Chiesa di Santa Maria La Nova in stile neoclassico ma risalente al XV secolo. Altre chiese interessanti sono: Santa Maria La Nova, in stile neoclassico, risalente al XV secolo, San Matteo, Santa Maria della Consolazione, del Rosario e della Croce.
Le feste particolarmente sentite a Scicli sono: la festa della Madonna delle Milizie che si celebra l’ultimo sabato del mese di maggio; la Cavalcata di San Giuseppe e la festa dell’Uomo vivo o “Gioia”. La Cavalcata di S. Giuseppe si svolge il fine settimana successivo il 19 marzo; si tratta di una pittoresca processione per le vie cittadine illuminate da grandi falò. La “Sacra Famiglia“ è a capo del corteo formato da cavalli bardati con magnifiche composizioni di fiori e la migliore composizione vince un premio. “L’uomo vivo” si celebra a Pasqua. La statua del Cristo Risorto viene portata in processione da giovani che la fanno alzare, roteare, inclinare, correre per le vie cittadine, in un delirio collettivo.
Scicli possiede il più ampio territorio costiero della provincia. Chilometri e chilometri di spiagge intervallate da brevi scogliere che si buttano nel caldo Mediterraneo quasi sempre calmo durante tutto il periodo estivo, ovvero dalle nostre parti da Maggio a Ottobre, con temperature sempre alte che d'inverno non scendono mai al di sotto dei 10 gradi. Dalle piccole insenature alle lunghe riviere e tutte attrezzate con i comfort per la vita a spiaggia e lungomari popolati per la vita notturna all'aria aperta.
L'economia di Scicli è basata quasi esclusivamente sull'agricoltura intensiva e sulla produzione di primaticci. La coltivazione in serre, di cui tutta la fascia costiera è coperta, sta raggiungendo il primo posto fra le risorse economiche della città e della provincia. Oltre ai primiticci e alla serricoltura, particolare importanza riveste anche la produzione di agrumi, olio, carrubbe, vino e in quest'ultimo periodo anche di fiori.
Foto e testi sono di esclusiva proprietà e © di Le Dimore Dei Venti
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Scicli (24 km da Ragusa; 26.000 abitanti; 106 metri s.l.m.), è una elegante cittadina situata in una ampia vallata fra delle colline rocciose, alla confluenza di tre valloni: quello di S. Bartolomeo, quello di S. Maria La Nova e la fiumara di Modica.
La veste settecentesca che ...
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La visita della città può iniziare dall’ampia e scenografica “Piazza Italia”, circondata da bellissimi palazzi settecenteschi e dominata dalla imponente rupe calcarea sulla quale sorge l’antica chiesa di San Matteo. Su un lato della piazza si staglia la settecentesca chiesa Matrice, dedicata a S. Ignazio. La bella facciata barocca è ricca di statue e di sculture che ne fanno un vero gioiello d’ arte. Passiamo poi alla chiesa di S. Bartolomeo del xv secolo, il cui interno ci permette di ammirare un presepe ligneo del 1573 ma rinnovato in epoca successiva. È l’unico tempio che fu risparmiato dal tremendo sisma del 1693.
Palazzo Beneventano risulta essere uno dei monumenti barocchi più significativi dell'intero ragusano.
Da ricordare sono anche il Complesso monastico dei Carmelitani, risalente al 1386, e la Chiesa di Santa Maria La Nova in stile neoclassico ma risalente al XV secolo. Altre chiese interessanti sono: Santa Maria La Nova, in stile neoclassico, risalente al XV secolo, San Matteo, Santa Maria della Consolazione, del Rosario e della Croce.
Le feste particolarmente sentite a Scicli sono: la festa della Madonna delle Milizie che si celebra l’ultimo sabato del mese di maggio; la Cavalcata di San Giuseppe e la festa dell’Uomo vivo o “Gioia”. La Cavalcata di S. Giuseppe si svolge il fine settimana successivo il 19 marzo; si tratta di una pittoresca processione per le vie cittadine illuminate da grandi falò. La “Sacra Famiglia“ è a capo del corteo formato da cavalli bardati con magnifiche composizioni di fiori e la migliore composizione vince un premio. “L’uomo vivo” si celebra a Pasqua. La statua del Cristo Risorto viene portata in processione da giovani che la fanno alzare, roteare, inclinare, correre per le vie cittadine, in un delirio collettivo.
Scicli possiede il più ampio territorio costiero della provincia. Chilometri e chilometri di spiagge intervallate da brevi scogliere che si buttano nel caldo Mediterraneo quasi sempre calmo durante tutto il periodo estivo, ovvero dalle nostre parti da Maggio a Ottobre, con temperature sempre alte che d'inverno non scendono mai al di sotto dei 10 gradi. Dalle piccole insenature alle lunghe riviere e tutte attrezzate con i comfort per la vita a spiaggia e lungomari popolati per la vita notturna all'aria aperta.
L'economia di Scicli è basata quasi esclusivamente sull'agricoltura intensiva e sulla produzione di primaticci. La coltivazione in serre, di cui tutta la fascia costiera è coperta, sta raggiungendo il primo posto fra le risorse economiche della città e della provincia. Oltre ai primiticci e alla serricoltura, particolare importanza riveste anche la produzione di agrumi, olio, carrubbe, vino e in quest'ultimo periodo anche di fiori.
Foto e testi sono di esclusiva proprietà e © di Le Dimore Dei Venti
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fonte: Tedeschi
Il Sudest siciliano, a cavallo tra la provincia di Ragusa e quella di Siracusa, è l'angolo più estremo dell'isola, il vero cuore del mediterraneo.
Si chiama Val di Noto e prende il nome dalla città tardobarocca per eccellenza, Noto. Ma nasconde perle meno conosciute e più affascinanti: Ragusa Ibla, Scicli ...
mostrare di più e Modica. Tutte ricostruite dopo il terremoto del 1693 con uno stile singolare: il rococò intagliato nella pietra locale, bianca e friabile.
Capita così di trovare allo sguardo scenografiche cattedrali di magnifica fattura, veri e propri ricami di pietra, vanterie di colonne e capitelli tra misere casupole d'intonaco ingiallito, scale consumate da quattro secoli di sole a picco, scorci di vicoli che obbligano al silenzio, alla contemplazione. Più spesso, se l'odore del gelsomino arabo si mescola a quello di bucato e pomodoro stesi ad asciugare, allo struggimento.
Questa è la Sicilia di Giuseppe Tornatore e la sua Malena, per chi parla il linguaggio del cinema. Del commissario Montalbano per chi intende quello della televisione. Di Vinicio Capossela per chi ama la musica. Di Elio Vittorini, Salvatore Quasimodo e Gesualdo Bufalino per chi s'intende di letteratura.
Attorno, "le solite" tracce storiche e archeologiche lasciate da siculi, arabi, normanni e spagnoli, una campagna disegnata da rocce e terrazzamenti e angoli di natura ancora incontaminata. Sarà per questo che l'intera zona è entrata di recente nella lista dei beni dell'umanità tutelati dall' Unesco.
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Si chiama Val di Noto e prende il nome dalla città tardobarocca per eccellenza, Noto. Ma nasconde perle meno conosciute e più affascinanti: Ragusa Ibla, Scicli ...
mostrare di più e Modica. Tutte ricostruite dopo il terremoto del 1693 con uno stile singolare: il rococò intagliato nella pietra locale, bianca e friabile.
Capita così di trovare allo sguardo scenografiche cattedrali di magnifica fattura, veri e propri ricami di pietra, vanterie di colonne e capitelli tra misere casupole d'intonaco ingiallito, scale consumate da quattro secoli di sole a picco, scorci di vicoli che obbligano al silenzio, alla contemplazione. Più spesso, se l'odore del gelsomino arabo si mescola a quello di bucato e pomodoro stesi ad asciugare, allo struggimento.
Questa è la Sicilia di Giuseppe Tornatore e la sua Malena, per chi parla il linguaggio del cinema. Del commissario Montalbano per chi intende quello della televisione. Di Vinicio Capossela per chi ama la musica. Di Elio Vittorini, Salvatore Quasimodo e Gesualdo Bufalino per chi s'intende di letteratura.
Attorno, "le solite" tracce storiche e archeologiche lasciate da siculi, arabi, normanni e spagnoli, una campagna disegnata da rocce e terrazzamenti e angoli di natura ancora incontaminata. Sarà per questo che l'intera zona è entrata di recente nella lista dei beni dell'umanità tutelati dall' Unesco.
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fonte: Occhipinti
Foto della località
Destinazioni turistiche vicine Scicli
Classificazione:
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- 2
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Scicli, Sicilia (Provincia di Ragusa)
Appartamento per max. 2 adulti + 2 bambini
Nr. alloggio 329933
dal USD 535per 1 settimanaCa. 75 m², 1 Camera da letto, 2 Bagni, Non sono ammessi animali domestici, TV, Wi-Fi, Lavatrice, Spiaggia di sabbia ca. 8 km, Villa in pietra naturale -
Scicli, Sicilia (Provincia di Ragusa)
Appartamento per max. 4 persone
Nr. alloggio 693528
Ca. 60 m², 2 Camere da letto, 1 Bagno, Non sono ammessi animali domestici, TV, Wi-Fi, Lavatrice, Spiaggia di sabbia ca. 5 km -
Scicli, Sicilia (Provincia di Ragusa)
Villa per max. 6 persone
Nr. alloggio 1633706
dal USD 900per 1 settimanaCa. 70 m², 3 Camere da letto, 1 Bagno, Non sono ammessi animali domestici, TV satellitare, Wi-Fi, Lavatrice, Lavastoviglie, Spiaggia di sabbia ca. 100 m, Sauna, Piscina -
Scicli, Sicilia (Provincia di Ragusa)
Villa per max. 10 persone
Nr. alloggio 1394693
dal USD 3.519per 1 settimanaCa. 250 m², 4 Camere da letto, 4 Bagni, Sono ammessi animali domestici (mass. 1), TV satellitare, Accesso internet, Lavatrice, Lavastoviglie, Spiaggia ca. m, Piscina -
Scicli, Sicilia (Provincia di Ragusa)
Appartamento per max. 2 persone
Nr. alloggio 763388
dal USD 396per 1 settimanaCa. 30 m², 1 Camera da letto, 1 Bagno, Sono ammessi animali domestici (su richiesta), TV, Spiaggia di sabbia ca. 5 km -
Scicli, Sicilia (Provincia di Ragusa)
Villa per max. 16 persone
Nr. alloggio 1607646
dal USD 4.274per 1 settimanaCa. 230 m², 7 Camere da letto, 7 Bagni, Non sono ammessi animali domestici, TV, Wi-Fi, Lavatrice, Lavastoviglie, Non fumatori, Spiaggia di sabbia ca. 4 km, Piscina -
Scicli, Sicilia (Provincia di Ragusa)
Villa per max. 12 persone
Nr. alloggio 1607647
dal USD 4.274per 1 settimanaCa. 220 m², 5 Camere da letto, 6 Bagni, Non sono ammessi animali domestici, TV via cavo, Wi-Fi, Lavatrice, Lavastoviglie, Non fumatori, Spiaggia di sabbia ca. 4 km, Piscina -
Scicli, Sicilia (Provincia di Ragusa)
Villa per max. 10 persone
Nr. alloggio 1394692
dal USD 3.677per 1 settimanaCa. 300 m², 4 Camere da letto, 5 Bagni, Sono ammessi animali domestici (mass. 1), TV satellitare, Accesso internet, Lavatrice, Lavastoviglie, Spiaggia ca. m, Piscina -
Scicli, Sicilia (Provincia di Ragusa)
Villa per max. 2 adulti + 1 bambino
Nr. alloggio 1275426
dal USD 536per 1 settimanaCa. 40 m², 1 Camera da letto, 1 Bagno, Non sono ammessi animali domestici, TV, Wi-Fi, Lavatrice, Spiaggia di sabbia ca. 8 km, Vista sul mare/lago, Villa in pietra naturale -
Scicli, Sicilia (Provincia di Ragusa)
Appartamento per max. 4 persone
Nr. alloggio 1927470
dal USD 1.272per 1 settimanaCa. 80 m², 2 Camere da letto, 2 Bagni, Non sono ammessi animali domestici, TV via cavo, Wi-Fi, Lavastoviglie, Spiaggia di sabbia ca. 7 km -
Scicli, Sicilia (Provincia di Ragusa)
Appartamento per max. 4 persone
Nr. alloggio 1927472
dal USD 909per 1 settimanaCa. 50 m², 2 Camere da letto, 2 Bagni, Non sono ammessi animali domestici, TV via cavo, Wi-Fi, Spiaggia di sabbia ca. 7 km -
Scicli, Sicilia (Provincia di Ragusa)
Camera per max. 2 persone
Nr. alloggio 2173404
dal USD 632per 1 settimanaCa. 30 m², 1 Bagno, Non sono ammessi animali domestici, TV via cavo, Wi-Fi, Spiaggia di sabbia ca. 6 km