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Bagolino è una stazione turistica montana, pittorescamente disposta all’estremità settentrionale della Valle Sabbia, al confine con la provincia di Trento (oriente), con la Valle Camonica e la Valtrompia (occidente), collegato con esse rispettivamente attraverso il Passo Crocedomini e il Giogo del Maniva.

Dominato dall’imponente Cornone del Blumone, magnifico monumento del ...
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gruppo Adamello, il territorio di Bagolino, denominato anche Valle del Caffaro, è attraversato dall’omonimo fiume che nasce al Passo Termine (mt. 2334).
Esso, scendendo nella conca del Gaver e quindi alternando ripidi pendii e falsi piani, dopo circa 16 Km giunge al paese, per poi piegare bruscamente all’altezza del Ponte Prada, entrare nella Piana d’Oneda ed affluire al fiume Chiese a pochi metri dal Lago d’Idro.

GEOSITO
Una grande faglia che si estende tra Lodrone ed il Passo Maniva divide la Valle del Caffaro in due settori geologicamente diversi.

A sud della faglia si trovano degli strati ora quasi verticali, depositatesi in un mare tropicale nel periodo Triassico (250-200 milioni di anni fa).
I sedimenti esposti sul letto del fiume Caffaro nei pressi del Ponte di Romanterra contengono importanti fossili e sono considerati come possibile punto di riferimento globale nella costruzione della scala geologica del Triassico.

A nord della faglia sono visibili rocce più antiche che comprendono scisti metamorfici (pendii del Monte Maniva) ricoperti da successioni di sedimenti argillosi, arenarie, conglomerati ed intervalli di rocce vulcaniche (porfidi) formatesi in un ambiente continentale, ca. 280 di milioni di anni fa (Permiano).

CARNEVALE

Solo recentemente, nel 1972, gli studiosi del mondo popolare hanno scoperto il carnevale di Bagolino, il quale è stato subito classificato fra le più importanti scoperte etnologiche degli ultimi 200 anni.

La festa si può dividere in due momenti distinti: i Balarì ed i Maschèr.

Le origini del carnevale, almeno per quanto riguarda le musiche e le danze, si possono situare attorno al XVI secolo.
Più antica sembrerebbe invece l’origine dei Maschèr.

L’aspetto più spettacolare del carnevale è senza dubbio rappresentato dai ballerini, che sono vestiti con giacca e pantaloni al ginocchio scuri ornati da ricami, calze bianche lavorate, camicia bianca, cravatta scura, un lungo scialle di seta e tracolla di velluto ricamato.
Essi danzano sotto le case di amici e parenti, ma soprattutto di coloro che hanno prestato loro l’oro usato per adornare i cappelli totalmente ricoperti di fettuccia rossa, nastri colorati e gioielli.

LE CHIESE
Chiesa parrocchiale e monumento principale del paese per la sua mole, ma soprattutto perché racchiude le maggiori testimonianze della storia di Bagolino.

Edificata nel ‘600 in soli tre anni dall’architetto G. Battista Lantana (1561-1627), risulta essere terza per grandezza della provincia bresciana, tanto che fu chiamata Cattedrale in Montagna.
Al suo interno vi sono opere di grandi artisti come: Tiziano, Tintoretto, Palma il Giovane, Torbido, Pietro Mera lì raccolti per testimoniare la grandezza della Repubblica di Bagolino.

L’interno dell’edificio sacro si presenta come un grande vano a botte liscia illuminato da otto finestroni semicircolari corrispondenti alle otto cappelle laterali, quattro per lato, intervallate da doppie lesene che contribuiscono a dare una sensazione di maggiore altezza.
Il presbiterio, anch’esso coperto a botte, ma più basso, si conclude con un abside semicilindrica che all’esterno si presenta poligonale.
La volta affrescata fu realizzata da Tommaso Sandrini secondo il gusto e le strutture tipiche del XVII sec.
L’altare maggiore, opera dell’abate Gaspare Turbini, è maestoso ed elegante grazie al verde antico del marmo impreziosito dai bronzi dorati.
La pala, eseguita da Andrea Celesti, rappresenta in alto la SS Trinità e sotto S. Giorgio che uccide il drago. Sullo sfondo, un arioso e bel paesaggio crea un’aria quasi irreale e gioiosa, tipica del ‘700.
La tavola della Madonna di San Luca è opera di uno dei madonnari che, stabilitisi a Venezia, tramandarono per parecchi secoli questo tipo di pittura (dal XIV al XIX sec).
G. Panzazza colloca questo quadro nel XV secolo, definendo l’opera “uno dei più raffinati esemplari prodotti in questo campo”.
La tavola originale viene scoperta ogni 5 anni con solenni cerimonie e quella che si vede è solo una copia.
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fonte: Lombardi

Foto della località

  • Bagolino, Italia settentrionale (Lombardia)

    Appartamento per max. 4 adulti + 1 bambino

    Nr. alloggio 2250920
    Ca. 70 m², 2 Camere da letto, 1 Bagno, Non sono ammessi animali domestici, TV via cavo (dal 01/01/2025), Wi-Fi (dal 01/01/2025), Non fumatori (dal 01/01/2025),